domenica 29 giugno 2008

Pomerigggio estivo

I pomeriggi estivi sono sempre stati per me dei momenti di riflessione, spesso sfumati di malinconia. Sarà che spesso erano dei momenti silenziosi, in solitudine, caldi e con i soliti film in bianco e nero alla televisione; visti il primo anno erano sempre gli stessi.
Erano belli quei film, ci facevano vedere l'Italia degli anni '60 piena di speranze e di possibilità di migliorarsi. 
Certo anche all'epoca c'erano gli italiani furbi e disonesti, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Esempio fantastico dell'italiano che voleva migliorare la sua condizione con la furbizia e non con l'intelligenza il Sordi di "Il vedovo" oppure de "Il vigile".
Oggi trovo che il clima sia notevolmente cambiato. Dopo le speranze del dopoguerra negli anni '60 e gli ideali dei '70, sono arrivati i fasti degli '80 con l'illusione che l'età dell'oro sarebbe durata per sempre, invece negli anni '90 il sogno si infrange e adesso la grande crisi del nuovo millennio. 
Oggi siamo in una situazione terribile: il sogno del benessere si è infranto, ma non abbiamo nulla da ricostruire, non ci sono le rovine della guerra dalle quali far rinascere un'intera società come negli anni '60, in più gli ideali sono stati chiusi nel cassetto negli anni '80, e la superficialità degli anni '90 ci ha fatto dimenticare dove abbiamo messo le chiavi. 
Adesso non rimane che la falsa illusione che non si sia ancora toccato il fondo, non si ha la forza morale di rimboccarsi le maniche, di fare sacrifici per ricreare un'intera società. Invece mi sembra di essere al tempo dell'impero, in cui al popolo venivano offerti i giochi al circo per distoglierlo dalla fame, oggi al posto del circo c'è la televisione. Inveci degli ideali, oggi ci sono le promesse illusorie della ricchezza facile e senza fatica; i modelli non sono più personaggi mitici ed onesti, bensi' i furbi del quartierino, il presidente del consiglio con i suoi cortigiani, i suoi nani e le sue ballerine.
E' triste rendersi conto che il proprio popolo stia andando incontro alla rovina incurante, come i topi incantanti dal pifferaio magico.
Fintanto che gli italiani non si sveglieranno dal loro torpore di comodo, nulla potrà cambiare e si ostineranno a scavare verso il fondo... peccato che nel sottosuolo italiano non ci sia il petrolio.
Peccato che non tutti gli italiani nei pomeriggi estivi riflettano... la maggiorparte guardano i film dei Vanzina e sperano nel colpo di fortuna per comprarsi una villa ad Arcore.

2 commenti:

utopie ha detto...

pomeriggio estivo? dove abito io ci sono 9 gradi oggi e sono uscito con il giubotto stamattina.

p.s. scusa la battutaccia (climatologicamente vera per altro), ma non mi va di riflettere sull'italia. come diceva giuccini "ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo".

Paola ha detto...

Io che in Italia ci vivo purtroppo debbo riflettere. Percepisco i miei compatrioti selezionati in due categorie. La prima qualunquista e stupida, che fa i debiti per andare in vacanza, per comprare il superfluo e che crede che tutto sia dovuto (a loro e per gli altri è sempre differente). (Chiaramente hanno votato per Berlusconi e company).
Una seconda parte che si rende conto del baratro a cui siamo ormai arrivati, ma non ha la forza e la lucidità per prendere decisioni e comportamenti di vita che possano mitigare la pessima rotta, pensando che tanto da soli non si può fare nulla. Anche perché giornali, tv e qualsiasi mezzo di comunicazione fa del tutto per appiattire le notizie o alzare tanto polverone per poi riuscire nello stesso effetto...non far capire la realtà e le conseguenze dei fatti.
Un'altra (terza) sparuta piccola fetta che non sa che pesci prendere; si indigna, dice apertamente cosa pensa, ma spesso viene presa per dipietrista o per bertinottiana; invece credo sia l'unica maniera per cercare di reagire; fare la nostra piccola politica nelle scelte di tutti i giorni, e tante piccole politiche potrebbero far sentire qualche nota fuori dal coro.