"...ma io ti voglio dire che non è mai finita che tutto quel che accade fa parte della vita"
sabato 24 febbraio 2007
venerdì 23 febbraio 2007
Il Sig. G
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà, ... La mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un'educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima (prima, prima...) era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano... (!)
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona...
Qualcuno era comunista perché era ricco, ma amava il popolo...
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era così affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione?... oggi, no. Domani, forse. Ma dopodomani, sicuramente!
Qualcuno era comunista perché... "la borghesia il proletariato la lotta di classe, cazzo!"...
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI3.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare TUTTO!
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini...
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo Secondo Lenin.
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c'era il Grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d'Europa!
Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l'Uganda...
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera!...
Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista!
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia!
Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos'altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno. Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso: era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana, e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora?Anche ora ci si sente in due: da una parte l'uomo inserito, che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo. Perché ormai il sogno si è rattrappito.Due miserie in un corpo solo.
mercoledì 21 febbraio 2007
Dopo le mine antiuomo
Cosa sono e come funzionano: sono delle bombe lanciate da erei che al momento dell'attacco, disperdono su un ampio perimetro delle bombe più piccole e non possono essere controllate. La maggior parte di queste non esplode al momento dell'impatto e può uccidere anni più tardi, funzionando nei fatti come delle vere e proprie mine anti uomo.
Aver messo al bando le mine antiuomo non é stato sufficiente ora bisogna impedire quest'altra barbarie, cercando di essere informati ed informare su questa atroce realtà bellica.
martedì 20 febbraio 2007
La forza della poesia
Ho conosciuto Gerico,
Noi tutti, branco di asceti
Fummo lavati e sepolti,
Ma un giorno da dentro l'avello
Le dune del canto si sono chiuse,
domenica 18 febbraio 2007
La Francia presidenziale
Breve storia ricapitolativa per fotografare quello che è successo fino ad oggi.
Sarko, il delfino di Chirac ma col quale aveva un rapporto di amore-odio, ministro dell'interno, il fulcro del suo programma è la sicurezza, sul suo cammino qualche gaffe (esame del dna per scoprire i ladri del motorino del figlio) ma in costante crescita nei sondaggi.
Ségolène (compagna del segretario dei PS) designata come candidata dopo una sofferta elezione interna al partito, grande speranza dell'elettorato; ma durante la campagna elettorale è apparsa impreparata, con una squadra alle spalle divisa e scarsamente incisiva (solo una settimana fa ha presentato il programma elettorale), membri dell'entourage che si sono dimessi in corsa, ed è costantemente perdente nei sondaggi. Devo precisare che la presentazione del programma in ritardo è stata una scelta dovuta al tipo di campagna, ossia fino ad allora ha fatto dei "dibattiti partecipativi", sarebbero delle grandi assemblee con i potenziali elettori che interrogano la candidata su come affronterebbe certi problemi se fosse eletta, un modo per tastare direttamente il polso dell'elettorato ed un modo di fare politica molto partecipativo.
Come al solito di una situazione del genere ne guadagnano gli outsider in particolare il centrista Bayrou ed l'evergreen JM Le Pen della destra più conservatrice e xenofoba che pero' grazie ad un'abile campagna racimola consensi anche tra gli immigrati.
Difficile dire adesso chi dei 18 candidati passerà il primo turno il 22 aprile e si troverà al ballottaggio di maggio. Ma vi terro' informati anche perché penso che alcune caratteristiche del loro sistema elettorale siano molto interssanti e degne di nota.
Un aggiornamento di oggi è che la Royal, dopo settimane di indifferenza per i sondaggi, ha comunicato che cambierà l'equipe e l'impronta della sua campagna elettorale.
Ai prossimi sondaggi...
sabato 17 febbraio 2007
Giordano Bruno martire del libero pensiero
Ho letto la notizia di alcuni studenti di un liceo classico di Sassari che hanno fatto pubblicare un necrologio in ricordo del grande filosofo morto 407 anni fa.
Trovo che sia una iniziativa lodevole. Il ricordo di un uomo che non ha abiurato le proprie convinzioni a costo della vita, in un paese che è invece oggi come ieri in balia della religione e delle superstizioni, sia encomiabile e mi auguro che tale gesto serva a risvegliare le coscienze di quanti, anche in Italia, credono nella libertà di pensiero e in una morale laica che prescinde ogni forma d'integralismo.
"…è iniquo pensare in forza di una sottomissione ad altri, è da mercenari, da servi e contrario alla dignità della umana libertà assoggettarsi e sottomettersi, è cosa stupidissima credere per consuetudine, irrazionale aderire ad un'opinione in forza della moltitudine di quelli che la professano". G. Bruno
giovedì 15 febbraio 2007
La carità cristiana
-- Che fai? - je strillò er Prete ner vedello -- Ce vò un coraccio nero come er tuo pe' menaje in quer modo... Poverello!...
-- Che? -- fece er Chirichetto -- er gatto è suo? -- Er Prete disse: -- No... ma è mio l'ombrello!- Trilussa
lunedì 12 febbraio 2007
Una domanda
Vorrei invece porre una domanda a proposito del referendum in Portogallo. Brevemente riassumo, ieri i portoghesi sono stati chiamati ad esprimersi con un referendum sulla depenalizzazione dell'aborto, o meglio ampliare le possibilità delle donne a ricorrere all'aborto. C'è stata una affluenza del 43% ed i si hanno avuto il 60% circa dei voti, ma chiaramente non si è raggiunto il quorum. Cio' nonostante il premier ha detto che terrà conto della volontà popolare e proporrà una legge da discutere in parlamento. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/02_Febbraio/11/portogallo.shtml
Quindi io vi chiedo, a prescindere dal tema del referendum, se non si è raggiunto il quorum è corretto tener presente la volontà di una maggioranza non assoluta? Rientra nelle regole della democrazia?