lunedì 12 febbraio 2007

Una domanda

Oggi non voglio sparare a zero contro niente e nessuno, oggi nessun sermone.
Vorrei invece porre una domanda a proposito del referendum in Portogallo. Brevemente riassumo, ieri i portoghesi sono stati chiamati ad esprimersi con un referendum sulla depenalizzazione dell'aborto, o meglio ampliare le possibilità delle donne a ricorrere all'aborto. C'è stata una affluenza del 43% ed i si hanno avuto il 60% circa dei voti, ma chiaramente non si è raggiunto il quorum. Cio' nonostante il premier ha detto che terrà conto della volontà popolare e proporrà una legge da discutere in parlamento. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/02_Febbraio/11/portogallo.shtml
Quindi io vi chiedo, a prescindere dal tema del referendum, se non si è raggiunto il quorum è corretto tener presente la volontà di una maggioranza non assoluta? Rientra nelle regole della democrazia?

3 commenti:

Paola ha detto...

Credo di si. Il 43% non è poco, e di quel 43% il 60% si espressa in una certa maniera. Tenerne conto non è sbagliato. In fondo sarà il parlamento a discutere su una legge che tenga conto di coloro che hanno sentito la necessità di esprimersi. Quel 57% che non ha votato, evidentemente non è interessato, altrimenti sarebbe andato per esprimere il proprio parere. Perché ignorare del tutto un problema, anche se non è della maggioranza?
Se in Italia si fosse fatto un referendum sui "DICO" forse saremmo andati solo per il solito gusto di sentire il paese spaccato in pro e contro, o forse non si sarebbe raggiunto il numero legale per far passare una eventuale legge. Questo non vuol dire che il governo doveva ignorare il problema.

Stefano ha detto...

Il fatto che il QUORUM (con la Q!) non sia stato raggiunto, comporta solo che il referendum non sortisca risultati legalmente utili.
Eppure il vasto consenso riscontrato (60%), costituisce un indice importante, che può portare un governo alla decisione di legiferare a riguardo.
Tanto in Parlamento i politici legiferano un pò come (e sull'argomento che) pare a loro, no?
Se un ipotetico domani i nostri parlamentari senza assolutamente interpellarci attraverso un referendum, decidessero di varare una legge delicata come... che so... le coppie di fatto, nessuno direbbe che è anti-democratico.
Ciascun governo vara leggi che gli pare, in base ai bisogni che lo stesso governo riconosce nella comunità.

Se il premier portoghese ha capito che i cittadini VOTANTI (al 60%) vogliono la depenalizzazione, è pure giusto e saggio che intervenga in tal senso.
E' vero che sono andati "pochi" a votare, ma votare è un diritto di tutti e un dovere civico. Se non vuoi che vengano prese decisioni senza il tuo consenso devi andare a votare, quindi chi ha disertato le urne si arrangi. Se non voti non esisti, la democrazia è stata garantita eccome.
Nel caso di specie, la maggioranza dei votanti (cioè quelli che contano) hanno comunicato un desiderio netto che si legiferi in materia (e in un certo modo) e il premier, a questo punto persona intelligente, anzichè far cadere questa richiesta della società, a causa di dementi astensionisti, ha tenuto conto delle opinioni dei suoi cittadini; tanto meglio, no?

E poi, nel caso in particolare, la depenalizzazione dell'aborto (anche se nell'articolo non si spiega in quali termini esattamente) è comunque una conquista di civiltà.

Ps.: Sono accanito contro gli astensionisti, soprattutto per quelli che lo fanno a scopo politico: "Non vado a votare così non si raggiunge il quorum e il referendum cade; è meglio perchè se andassi a votare NO e poi si raggiungesse il quorum, mi beccherei una legge che non mi piace".
C'è un modo di ragionare più anti-democratico di questo???

Roberto ha detto...

mea culpa sul Quorum