
Mi è stato richiesto da parenti, amici ed affezionati visitatori un commento sullo "scandalo" che è scoppiato in Italia riguardante il totale disfacimento del Policlinico Umberto I a Roma. Devo spiegare che mi è stato chiesto un parere in quanto persona informata sui fatti; ho passato ben 12 anni della mia vita in quel posto durante la laurea e la specializzazione.
Forse proprio perché vi ho passato tanti anni non ero per nulla stupito delle varie pecche che l'inviato dell'Espresso ha trovato girando per l'immenso ospedale (
http://espresso.repubblica.it/). Anzi si è fermato all'apparenza, ha riscontrato sporcizia nei sotterranei, personale (medici ed infermieri in primo luogo) che fumano ovunque, più grave invece il libero accesso in aree che dovrebbero essere assolutamente interdette al pubblico, per la salvaguardia della saluta pubblica. Per tanti anni ho vissuto tutto cio' e sopratutto ci ho convissuto, macchiandomi di una grave colpa,
il silenzio. Ho fatto una delle cose che più critico negli altri, mi sono tappato il naso ed ho nuotato in questa melma, senza alzare la testa.
Cercando di capire le cause del degrado di quello che è il più grande policlinico universitario d'Europa, penso che proprio nella sua vastità vada trovato uno dei talloni di Achille di tale struttura, costruita nel 1903 secondo dei canoni completamente superati dall'urbanistica moderna. I malati ed i medici per passare da un edificio ad un altro, per evitare il freddo e la pioggia, devono passare attraverso i sotterranei, che come tali sono stati concepiti; quindi bui, umidi, pieni di tubi e di aree per la raccolta dei rifiuti.
Inoltre dai medici ai visitatori, passando per gli infermieri, tutti gettano in terra cicche e cartacce, fino agli estremi degli escrementi animali nei sotterranei (a me non era mai capitato di vederne, ma è purtroppo possibile). Tutto questo è il risultato di un lassismo inveterato nel tempo, dovuto alla mancanza di responsabili certi, come avviene in tante altre grandi aziende.
I Primari sono padri-padroni solo del loro piccolo potentato, il reparto, e sono impegnati a difenderlo dalle mire espansionistiche degli altri. I vari direttori, dal dipartimento alla direzione generale, sono troppo presi a lottare per migliorare o mantenere il proprio status, che non possono abbassarsi a fare i guardiani della cosa pubblica.
Cosi' le parti comuni (corridoi, sotterranei, ascensori ed altro) sono terra di nessuno e lasciati al loro destino, che è sotto gli occhi di tutti. Gli addetti delle pulizie, che sono dipendenti di società private che hanno vinto l'appalto del servizio, sono pochi e poco motivati, fanno o non fanno con scrupolo il loro lavoro nessuno li controlla e mai si prenderanno provvedimenti contro di loro.
A tutto cio' va aggiunto l'ingrediente fondamentale, la mancanza di senso civico dei cittadini (in questa definizione rientrano tutti dai medici agli infermieri, dai pazienti ai visitatori), nessuno che sente l'ospedale come proprio e quindi degno di rispetto; ecco spiegate le cicche, le cartacce, gli escrementi, le scritte sulle pareti e lo sfacimento delle strutture.
Ma secondo me il problema maggiore resta all'interno dei reparti e nella struttura universitaria, dove ci sono delle mancanze ben più grosse ed importanti della sporcizia, ossia nell'assistenza al paziente e nella mancanza di volontà di formazione delle nuove leve di medici...ma questo è un problema ampio, che mi sta molto a cuore e che preferisco trattare separatamente in un post futuro.