domenica 28 gennaio 2007

Chiesa delle mie brame


Oggi ho un bisogno impellente di esprimere la mia opinione sulla chiesa cattolica romana che di santo non ha più nulla. I tempi cambiano ma lei è immutabile, chiusa in se stessa. C'è internet, la globalizzazione ma lei non guarda più in là dell'Italia, poiché le fa comodo, guarda e si confronta solo con un paese che ha plagiato in secoli dominio. Se ripenso alla spudoratezza dell'italia degli anni '50 in cui c'erano i manifesti "nella cabina elettorale dio ti guarda, vota DC" mi viene la pelle d'oca e le cose non sono poi cambiate così tanto se prima delle ultime elezioni c'è stata la processione di vari politici da Ruini. Fortunatamente il mondo no è l'italia e la chiesa non può fare il bello e cativo tempo fuori come dentro le mura vaticane. In tutti questi secoli di profondi cambiamenti per la società, non ha saputo instaurare un dialogo e mettersi in gioco attraverso un confronto, ma in un rigurgito di medioevo si è chiusa in se stessa, lanciando anatemi. In questo modo ha perso credibilità e seguito. Anche adesso che si schiera contro pacs, coppie di fatto, contraccezione, ricerca scientifica ed interruzione dell'accanimento terapeutico. E' molto simile ad un bambino viziato che quando c'è qualcosa che non gli va a genio si tappa le orecchie e frigna, senza accettare critiche e dialogare, ma un atteggiamento del genere va bene in casa (italia) dove lo conoscono e accettano le sue intemperanze, ma fuori sei ridicolo e ci prende delle cantonate spaventose. La chiesa si culla in questa finta sicurezza, dovuta ad un orizzonte piuttosto miope, dove ancora stanno tutti a sentire le sue intemperanze e cercano di assecondarla, ma deve capire che deve maturare ed affrontare in maniera adulta le sfide della società contemporanea. Cercando di spogliarsi di tante sovrastrutture e fare dei valori d'amore il suo punto di forza, per rispondere al bisogno di valori con le braccia aperte e non coi pugni chiusi.
Purtroppo per lei il messaggio del cristo non ha il copyright, "ama il prossimo tuo come te stesso" e " non fare agli altri ciò che non vorresti ti fosse fatto" sono più laicamente ed universalmente il rispetto degli altri del vivere civile. Nei secoli fino a tutt'oggi la chiesa ha perso di vista questo messaggio e si è cristallizzata nella difesa del suo potere e dei suoi privilegi, senza pensare al bene comune.
Mi auguro che l'Italia sappia riappropiarsi della propria laicità, che sola la può salvare dal malcostume dilagante e che la chiesa sappia riappropriarsi dei propri valori originali, i soli che la possano salvare dall'autodistruzione.

1 commento:

Paola ha detto...

Purtroppo la chiesa in Italia ha sempre avuto più potere temporale che altro. Come guida ha diritto a dire la sua, ma solo come guida spirituale. Troppo spesso la politica è stata coinvolta nelle beghe religiose. La chiesa è una sacca di voti e quindi quando si ingerisce della vita pubblica italiana, lo fa per incassare il conto. Sono cristiana e come già detto in altre occasioni la chiesa deve dare linee guida, essa è come un genitore che avendo molti figli da delle regole rigide per evitare guai, poi c'è il filgio in gamba che non ha bisogno di divieti assoluti, quello meno intelligente, a cui bisogna dare proibizioni perché non si faccia male.
Quindi il papa come capo spirituale deve dare delle indicazioni, non bigotte, ma ben precise; l'uomo come animale, ha bisogno di regole, il branco ha bisogno di dettami. Da qui a condizionare le leggi di uno stato, ne passa. In Italia avviene per quanto ho detto prima.