martedì 16 gennaio 2007

Utero in comodato d'uso


Ossia entro il 2007 si farà il primo trapianto di utero! Ma penso: è prorpio necessario?
La medicina ha fatto e sta facendo passi da gigante, sopratutto nei trapianti d'organo, ma questo non significa che fare un trapianto sia come togliere l'appendice e non solo per il gesto tecnico ma sopratutto per le implicazioni mediche successive. Infatti un organo che non è il mio viene riconosciuto dal mio organismo come estraneo e pertanto tenta di rigettarlo; per questo motivo tutti i trapiantati devo assumere dei farmaci immunosoppressori che addormentino il sistema immunitario ed evitino il rigetto. Ma come il mio sistema immunitario è addormentato per riconoscere l'organo trapiantato lo è nei confronti di virus, batteri e cellule tumorali. Pertanto maggior rischio di sviluppare un tumore o infezioni molto importanti. Stessi rischi per il feto che è dentro l'utero.
Quindi correre tanti rischi lo capisco nel caso di trapianto di organi fondamentali per vivere (fegato, cuore, polmoni, reni), un pò meno in caso di trapianti per recuperare una funzione (mano, faccia, lingua), ma in questo caso quale è lo scopo? Certo la procreazione, ma la sua importanza?
Fondamentale per la specie, se nessuno facesse più figli ci estingueremmo, ma assolutamente trascurabile per l'individuo. C'è il calo delle nascite ma solo nei paesi occidentali e ricchi, non è in gioco la sopravvivenza della specie umana. Quindi questo intervento risponderebbe solo alle esigenze di un singolo individuo, che ha un bisogno impellente di procreare per soddisfare un proprio desiderio. Quindi eticamente ho dei forti dubbi su questo intervento.
In più ritengo che moralmente sia condannabile. Infatti una donna che volesse un simile intervento è una persona egoista, che vuole soddisfare a tutti i costi il proprio desiderio di portare in grembo una vita derivata dalle sue cellule germinali (ndr i suoi ovuli). Basta con i discorsi del bisogno di donare amore, per questo "scopo" sarebbe molto meglio l'adozione (chi ha più bisogno d'amore se non un bambino solo); fortunatamente non si parla più di casato ma certe persone ci tengono comunque al proprio cognome; altre invece ci tengono a specchiarsi nelle caratteristiche genetiche dei propri figli.
Sull'articolo c'è scritto che alla fine della gravidanza oltre al cesareo (per il parto) verrà asportato l'organo trapiantato e quindi si potrà interrompere la terapia immunosoppressiva, che a differenza degli altri tipi di trapianto non sarà " a vita". Questa è una magra consolazione, penso sia semplicistico ed estremamente pericoloso considerare il corpo umano come una macchina, è qualcosa di ben più complesso e delicato; non è sufficiente cambiare i pezzi guasti uno alla volta, in questo caso non vale la proprietà transitiva, quello che viene modificato cambia il risultato.
Un ultimo argomento, che davo per sconato, è che un tale intervento ( e tutte le sue eventuali complicanze) non dovrà mai essere a carico della società, ma totalmente a carico dell'individuo che lo vuole, infatti ribadisco che la società non ne trae alcun beneficio.
Stavo per scordarmi...il primus movens di questa idea del trapianto d'utero è indubbiamente l'ambizione del chirurgo.

5 commenti:

Stefano ha detto...

Mah, io non riesco a vederci tutto il male che ci vedi tu, anzi. Ci sono donne che soffrono terribilmente per non poter avere figli e se nuove tecniche possono venire incontro ad un desiderio così bello non ci trovo nulla di male!

Paola ha detto...

le donne che soffrono terribilmente la mancanza di figli non sono mature e non è detto che saranno delle buone madri. Probabilmente saranno apprensive, possessive, iperprotettive e quindi il risultato di tale comportamento sarà figli nevrotici, o succubi e instabili e immaturi come le madri.
Forse sono stata troppo categorica, ma io so cosa vuol dire non avere figli, poi è arrivato; per ben 6 anni ho pensato di non averne, a quei tempi o rimanevi incinta subito o eri sterile. Ho vissuto con dispiacere la condizione di non madre, ma coccolavo i figli degli altri (ho molte nipoti acquisite), e io ed il mio consorte eravamo pronti ad adottarne, essendo convinti che madre non è chi partorisce, ma chi ti sta vicino quando hai bisogno, quando stai male, quando sei felice e vuoi dividere la felicità con qualcuno.

Stefano ha detto...

Mah, mi sembra un discorso un pò campato in aria, quello di generalizzare così tanto da dire che le madri che soffrono per non poter avere figli sono immature e sarebbero cattive madri che crescerebbero figli nevrotici, succubi, instabili e immaturi!
Forse non mi sono spiegato bene, quello che volevo dire, è che se la scienza e la medicina possono rendere più felice una persona, rendendola madre, non ci trovo nulla di sbagliato. Se le nuove tecniche si avvertono come forzature, dovremmo togliere anche l'inseminazione artificiale, la surrogazione d'utero etc...anche questi sono 'abomini' no?

Stefano ha detto...

Ps.: Una piccola pignoleria per Roby: 'comodato' (senza d'uso, che non vuol dire niente) è un'espressione sbagliata in questo contesto, perchè il comodato è un contratto che equivale al prestito con l'obbligo di restituzione. E se non ho capito male qui si parla di trapianto. Quindi tutt'al più 'utero in donazione'!!

utopie ha detto...

Ciao., ho appena scoperto il rutto morale che ti ha fatto aprire questo blog. Benvenuto nel modo dei blogger e un suggerimento non richiesto: parla di quello che sai e di quello che riguarda la tua vita professionale e personale in modo circoscritto. Non fare un blog escatologico ed esistenziale come i tanti italioti sparsi nel web che ci deliziano sulle problematiche ontologiche della scelta dei calzini o sul dilemma etico del mangiare la pasta con i broccoli durante la carestia in etiopia. Mi pare che fino ad ora tu sia sulla buona strada. Continua così.